martedì 23 marzo 2010

I veri socialisti e democratici votano Mistraletti

Replica politica alle strategie di Scarpa

Paiono conflittualizzanti le pretese nuovistiche di alcuni ex PSI ( vedi Libertà del 16 marzo 2010 a pag 12). Occorre meditare su chi è progressista, chi è retrivo e chi è oscillante tra massimalismo e riformismo. I socialisti più illuminati perchè appassionati idealmente e coerenti nei fatti, non votano certo chi fa una campagna elettorale plutocratica, consumistica o superinvasiva.

I riformisti autentici, oggi di spirito liberale, ed anche più prestanti, come Ferdinando Gianfardoni, Aldo Lanati e Remo Beretta ( per non parlare di Sisto Salotti, Bruno Villa e tanti altri) sostengono Carlo Mistraletti. Le mosse forse opportunistiche di Scarpa non meravigliano più di tanto. Gia in consiglio comunale negli anni ’80 ( sindaco Pareti, migliore da letterato oggi che da primo cittadino ieri), contrastava in modo ottuso e meccanico ogni proposta dell’ ecologo e internazionalista democristiano Mistraletti ( terribili e più ”nucleari” di Caorso furono ad esempio il confronto e le rispettive posizioni su Napoleon Duarte e i crimini in Salvador. In quei tempi il “democristiano” Duarte resisteva eroicamente negli scontri fra gli squadroni della morte di destra e il fronte Farabundo Martì, detto farabutto, di sinistra). Dopo anni “Federico” ha ammesso candidamente di non essere così ottuso o prevenuto come sembrava, ma di aver ricevuto l’ordine perentorio dai compagni di opporsi automaticamente e sistematicamente a quanto proponeva “Carlo”.

Ora, dopo che si è eclissato il leone della val Tidone Francesconi ( dove andrà, che farà?!), fa bene a sostenere Pollastri ( che - per ora - gli sembra in vantaggio. Quanti corrono in soccorso dei presuti vincitori!), ma non è corretto che si appropri del socialismo ( nè si atteggi a pedina importante nel PdL; basterebbe che non fosse un guastatore).

Non ci meravigliano i suoi calcoli o tornaconti ( o, per alcuni, “deliri socialisteggianti”), crediamo non riuscirà a mettere la zizzania da neofita della libertà.

Nessuno deve appropriarsi dei partiti per la propria elezione, per sistemarsi occupando una poltrona, così come per piazzare un parente stretto.

A livello locale e regionale prendiamo esempio dai 3 “nazionali” che, neanche a farlo apposta, venuti nei giorni scorsi a Piacenza in Sant’Ilario per il Popolo della Libertà, sono stati abbastanza equilibrati o solo leggermente simpatizzanti con qualcuno dei tre candidati piacentini alle elezioni regionali del 28-29 marzo 2010. La Russa verso Mistraletti, con dedica, rievocando la vita del comune amico Carlo Tassi e il grandioso funerale dell’agosto 1994. Giovanardi verso Pollastri, con citazione all’incontro con i coordinatori e crediamo visita al suo point privato. Lupi guardando con pubblica simpatia alla candidata Basini, forse per il suo candore o perché ultima arrivata.

C.M.

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